Manifestazione annuale:
10-11 Maggio 2014

Diverse e varie le attività svolte dall’Associazione Mama Terra Sardegna. Si è svolta il 10-11 Maggio 2014 la prima edizione del convegno “Al Passo con la Terra”, che per il primo anno ha avuto come sottotitolo “Racconti di rivoluzioni silenziose”. La missione del convegno è stata il desiderio di analizzare il percorso sociale e spirituale che sta conducendo al cambiamento degli stili di vita nella direzione della sobrietà volontaria e del nostro potere individuale quali fautori del cambiamento in atto. La prima giornata ha accolto i protagonisti delle rivoluzioni agricole, i tessitori delle reti rurali che da anni lavorano nella direzione della sostenibilità ambientale, della scelta di un cibo “altro”, coltivato ed allevato nel territorio, con tecniche non-violente per chi lavora e per la terra. 

E si son analizzati i benefici per la salute e per l’ambiente, il rifiorire del territorio e delle reti umane comunitarie, l’attenzione sui beni comuni, sui semi autoctoni non modificati geneticamente, sull’agricoltura che diventa urbana e sui cittadini che diventano più attenti all’agro. Si tratta di Teresa Piras, Presidente del Centro Sperimentazione Autosviluppo, e del loro progetto più conosciuto, le Domus Amigas. In seguito è intervenuto Maurizio Fadda, agronomo e poeta, che ha portato la voce del mercato dei contadini biologici di Nuoro. Sempre da Nuoro Franca Sedda ci ha raccontato del percorso fatto da diverse famiglie che hanno creato un gruppo d’acquisto solidale (Pira Camusina, il suo nome), che funge anche da “scuola di democrazia” per le famiglie aderenti. Infine Anna Orunesu, Presidente dell’associazione Luzanas, ha descritto l’estate nuorese del quartiere Santu Pedru, in cui, un’aiuola abbandonata, in una piccola piazza, è divenuta un orto sinergico ed un importante punto di riferimento culturale e d’aggregazione sociale…nonchè un luogo in cui si produce dell’ottimo cibo biologico. Il tutto incorniciato dall’analisi di Fabio Parascandolo, ricercatore di Geografia del Paesaggio, che ha ripercorso le tracce dell’agricoltura sarda, dalle terre comuni all’agricoltura industriale, fino all’attuale ritorno alle buone pratiche ed alla ogni giorno crescente attenzione rivolta verso gli usi civici.

La seconda giornata invece è stata dedicata ai cambiamenti profondi, che ogni persona è chiamata ad attuare singolarmente ed alla coscienza individuale che lentamente diviene coscienza collettiva. Ha aperto Romina Deriu, Ricercatrice in teoria sociologica e ricerca sociale, in merito al recupero dei saper fare, delle tradizioni locali e del filo rosso che li lega alle loro comunità di appartenenza. Successivamente si è parlato dei benefìci cognitivi del bilinguismo e della difesa della propria lingua madre, tema introdotto da Giovanna Tuffu, docente di lingua sarda. Ancora Rina Sanna, ostetrica “altra” di decennale esperienza, ha parlato dell’importanza dell’allattamento al seno, di un parto “naturale” e “diverso” da quello che inconsapevolmente tante donne ricevono ed a volte subiscono negli ospedali occidentali. I partecipanti al convegno son stati poi trasportati in una dimensione ludico/teatrale, presi per mano dalla coreografa e regista Maria Paola Cordella, ed in chiusura l’intervento dalla cantante Ester Formosa, che ha proposto un saggio del suo workshop “Veu creativa”. Dunque infine si è cantato, simbolicamente rappresentando l’importanza della voce nella trasmissione del sapere, della conoscenza, delle scelte, dei cambiamenti.

La parte finale del convegno è stata accolta dal Circolo Culturale Aggabachela, nei locali di Via Diaz, in cui si son svolti i lavori di facilitazione: il world cafè e la valutazione dei lavori del convegno. Il primo è un metodo efficace che permette ad un gran numero di persone di dialogare insieme, dare vita a conversazioni vivaci, concrete e costruttive e sviluppare una comprensione condivisa delle situazioni che vengono trattate. Si son affrontati i temi del lavoro, della famiglia, della coppia, dei cambiamenti spirituali e materiali capaci di rimodulare tali modelli e migliorare la vita del singolo e delle comunità. A seguito è avvenuta la valutazione finale, che servirà ai soci dell’associazione, per una crescita collettiva.
L’Associazione Mama Terra ora lavorerà sugli spunti che i relatori e l’assemblea hanno offerto, cercando volutamente l’innesco di un processo di scelta e di trasformazione delle coscienze che diventi lentamente sociale. Si prevede la nascita di un osservatorio legato alla biodiversità coltivata, che si occupi anche di dar in “affidamento” i semi sardi a chi avrà il luogo e l’amore per coltivarli per tutti. Nel desiderio che il messaggio avanzi, dal basso, coinvolgendo anima per anima, casa per casa, nelle città e nelle campagne.

La prossima iniziativa dell’Associazione avrà luogo il 14 giugno: si tratta della manifestazione “La musica delle radici”, patrocinata dall’Assessorato alle culture, che vedrà protagoniste l’etnogastronomia, la danza folk e la musica popolare. La giornata si aprirà al Vecchio Mulino, in cui si terrà un laboratorio esperienziale di pasta tipica campana, pugliese e sarda. I nostri ospiti ci accompagneranno in un viaggio culinario che avrà il suo seguito in piazza Santa Caterina, in cui dal piatto si passerà alla danza ed al canto. Alle 17:00 il laboratorio di danze del sud, tra cui saranno regine la pizzica ed alcune tarantelle, è aperto a tutti e gratuito. Alle 20:00 inizierà il concerto dei sassaresi Archè Musiche Popolari ed a seguire I Suoni Erranti, ospiti della giornata. La festa di piazza vuole riprodurre le atmosfere del sud Italia, in cui gli strumenti, le voci ed il canto, in acustico, si condividono in cerchio.

Si potrà godere della presenza del Gruppo Folk Gurusele Thathari, e della maestra Angela Mela, che per quest’occasione, condividerà il suo sapere e le sue immense capacità didattiche.
L’ultimo appuntamento dell’anno, per l’Associazione, è la festa di San Giovanni, che si svolgerà tra il 23 ed il 24 giugno. Si salteranno i fuochi di San Giovanni, si bruceranno le erbe dell’anno appena trascorso. Per impreziosire la due giorni, si farà il pane “a madrighe”, guidati dalle mani sapienti di diversi panificatori. Le paste madri verranno mischiate ed impastate tutte insieme, per sancire il legame comunitario. Ognuno andrà via con una pagnotta ed un nuovo pezzo di pasta madre che si è contaminato con le paste madri di tutti, nuovi amici e un arrivederci ad ottobre. Infatti bisognerà attendere la pausa estiva perchè riinizino le attività dell’Associazione, e partano le lezioni del secondo blocco del Corso di Scienze Naturopatiche, progetto principe del gruppo.

Infatti il Corso di Scienze Naturopatiche è stata la scintilla che ha fatto nascere l’Associazione ed ha unito i suoi membri. Il desiderio di far nascere la scuola si è sviluppato dal sentimento sempre più profondo di esser parte integrante della natura. Il senso di appartenenza a questo pianeta ha spinto i soci ad iniziare a cambiare il proprio stile di vita ed a approfondire e studiare antichi e moderni aspetti legati al benessere e alla guarigione che nell’isola sono andati perdendosi.

Mossi dalla volontà di diffondere valori che si ritengono essenziali, quali il vivere in accordo con i ritmi della natura, il rispetto della stessa, la cooperazione tra le persone, il mantenimento dello stato di salute e benessere del singolo, è nato il Corso di Scienze Naturopatiche, in cui Mama Terra forma operatori in grado di collaborare, unire e mettere a disposizione i propri talenti, per promuovere il benessere olistico dell’essere umano e dell’ambiente naturale.

Gli allievi e i docenti della scuola hanno collaborato attivamente all’organizzazione e allo svolgimento delle iniziative dell’associazione, riuscendo pienamente a realizzare due giornate di convegno nelle quali, il lavoro collaborativo, l’armonia e l’impegno di tutti hanno sortito un risultato eccellente.

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